Il taglio è l’unica delle 4C ad essere influenzata dalla mano dell’uomo.
Il taglio riguarda la forma, il numero, la finitura, la posizione delle faccette e la loro proporzione.
Esistono rigidi rapporti geometrici che vanno rispettati dal tagliatore, per ottenere una pietra che offra il massimo in termini di brillantezza.
Un diamante ben tagliato riflette la luce internamente da una sfaccettatura all’altra come in uno specchio per poi restituirla attraverso la corona e la tavola.
“Che differenza c’è tra diamante e brillante?”
E’ importante fare distinzione tra un “diamante” e “brillante.
Il diamante è la pietra preziosa grezza, così come la si trova in natura.
Il brillante è il tipo di taglio più comune (il taglio round) che per le sue caratteristiche permette la migliore lucentezza.
Presenta 57 faccette, 58 se anche l’apice è sfaccettato.
Anche se molto meno diffusi, esistono altri tipi di taglio come il Hujit-Huit, taglio a Rosa, taglio a Gradini o Smeraldo, taglio Carrè, taglio Baguette, taglio Princess ecc.
La purezza si valuta secondo la quantità di inclusioni presenti in un diamante.
Le inclusioni rappresentano le “impronte digitali della natura” e quasi tutti i diamanti le posseggono.
Sono caratteristiche naturali di identificazione, come minerali o fratture che sono comparse durante la formazione dei diamanti nel sottosuolo.
Le inclusioni sono valutate su di una scala di perfezione, nota come purezza,
Possono avere la forma di piccoli cristalli, nuvole o piume, e normalmente non sono visibili a occhio nudo.
La posizione di un’inclusione può contribuire a determinare il valore di un diamante.
Tuttavia alcune possono essere nascoste dalla montatura e quindi aver poco effetto sulla bellezza della pietra mentre un’inclusione al centro o sulla tavola del diamante potrebbe influenzare la luminosità della pietra.
Maggiore è la purezza del diamante, maggiore sarà anche la luminosità, il valore e la rarità della pietra.
Per vedere le inclusioni è necessario utilizzare una lente d’ingrandimento che permetta di vedere un diamante ingrandito 10 volte.
Esistono pochissimi diamanti in natura del tutto privi di imperfezioni e questi sono quindi estremamente pregiati.
La gamma di colore dei diamanti varia da bianco ghiaccio a bianco caldo
I diamanti sono classificati in base ad una scala stabilita dal Gemological Institute of America (GIA) che va da D (incolore) a Z.
Il grado di colore è sicuramente la caratteristica più evidente ed apprezzabile anche ad occhio nudo.
Più il diamante sarà incolore, maggiore sarà il valore della pietra.
I colori della tabella servono a mostrare le differenze nelle sfumature.
- La lettera D si riferisce alle pietre perfettamente incolori e sono le più rare e costose.
- Colore E (bianco eccezionale)
- F (bianco extra +)
- G (bianco extra)
- H (bianco)
- I-J (bianco leggermente colorito)
- K-L (bianco colorito)
- M-N-O-P-R-S-Z (colorito)
Il Carat Weight si riferisce al peso di un diamante
La caratura si confonde spesso con le dimensioni quando in realtà si tratta di una unità di peso.
Un carato può essere diviso in 100 “punti”.
Un diamante di 0.75 carati può essere indicato anche come un diamante di 75 punti ovvero di ¾ di carato.
Un diamante da 1 carato costerà molto più del doppio di un diamante da mezzo carato a parità di colore, purezza e taglio.